Tuesday, March 26, 2013

LIVE AND KICKING - Hurts più concreti ma meno espressionisti

Concerto ieri sera ai Magazzini Generali degli Hurts. Live meno estroso rispetto a quello dell'anno scorso all'Alcatraz, anche per via della location inadatta (la mancanza delle ballerine ha inoltre reso il tutto più canonico rispetto all'espressionismo affascinante del penultimo live). Theo sempre in forma, ma risente di una certa freddezza non percepita l'anno scorso, che si scioglie solo verso la fine (dalla seconda parte dello show, dalla versione accellerata di "Blood Tears and Gold" in poi). "Unspoken" vanta la miglior resa live. Voto: 7 (Voto anno scorso: 9)

SET LIST


EXILE
MIRACLE
WONDERFUL LIFE
SILVER LINING
BLIND
EVELYN
SUNDAY
SANDMAN
BLOOD TEARS & GOLD
UNSPOKEN
ILLUMINATED
THE ROAD
--------------
SOMEBODY TO DIE FOR
BETTER THAN LOVE
STAY 

OFF THE RECORDS - It's "Delta Machine" time!

(ANSA) - ROMA, 25 MAR - Esce in tutto il mondo il 26 marzo Delta Machine (Columbia Records), tredicesimo album dei Depeche Mode. Oltre che in versione standard, e' disponibile anche in edizione deluxe, un doppio cd con 4 brani aggiuntivi e un libro con scatti firmati dall'artista Anton Corbijn. Il gruppo partira' poi per un tour europeo, anticipato da una data all'Hayarkon Park di Tel Aviv il 7 maggio: si esibira' allo Stadio San Siro di Milano il 18 luglio e allo Stadio Olimpico di Roma il 20 luglio, allo Stade De France di Parigi e al Locomotive Stadium di Mosca, prima di concludere la tournee a Minsk, in Bielorussia, il 29 luglio. Dice Martin Gore: ''Scrivere quest'album e' stata una bella sfida, perche' volevo che i brani avessero un sound molto moderno. Voglio che la gente si senta bene quando lo ascolta, che provi un senso di pace. Questo disco ha qualcosa di magico''.  Aggiunge Dave Gahan: ''Con questo album abbiamo cambiato il nostro approccio alla scrittura. Non amiamo il suono troppo 'normale', ci piace 'sporcare' un po' i brani, vogliamo che abbiano la nostra impronta, il Depeche Mode Sound. Delta Machine non fa eccezione e non vedo l'ora di farlo sentire ai nostri fan''.

Sunday, March 17, 2013

TALK TALK - Gli Hurts: "C'ispiriamo a Roby Baggio...!"

MILANO - Guardi una foto degli Hurts e quel bianco e nero e l'aria distaccata ti fanno venire in mente i film esistenzialisti francesi. Oppure una pubblicità per la moda: linee pulite, tagli perfetti. L'immagine è importante per il duo di Manchester. Theo Hutchcraft e Adam Anderson sfatano la regola che nella musica vuole gli artisti disinteressati alla moda o troppo interessati. «La moda rappresenta gran parte della nostra identità come band - dice Adam, tastierista e chitarrista -. Ci serve per esprimere noi stessi individualmente e come duo creativo. Va di pari passo con la musica. Non c'è l'una senza l'altra». Rilancia il cantante: «Lo stile rafforza ancora di più la nostra musica perché mostra un altro lato della nostra personalità. Tutti hanno uno stile, a prescindere che lo sappiano o meno. Disinteressarsi del proprio aspetto è importante tanto quanto interessarsene. Chi dice "voglio focalizzarmi solo sulla musica e non su quello che indosso" in modo indiretto sta pensando a ciò che indossa».
FELLINI - Allora, modelli o attori? «Preferirei che qualcuno pensasse che sembriamo usciti da un film di Fellini: anche se lui era molto colorato,  è in bianco e nero», spiega Hutchcraft. I due hanno pubblicato questa settimana il loro secondo album, «Exile», che porteranno in concerto il 25 marzo a Milano. «Essere sempre in giro ti fa sentire in esilio e poi noi ci sentiamo di vivere in un mondo che non è reale - sottolinea il cantante -. E la cosa bella di questo titolo è anche che la parola esilio racchiude in sé molte sentimenti come libertà, paura, isolamento... sensazioni molto vivide, sulle quali vale la pena scrivere delle canzoni. Siamo stati in giro molto e ci siamo lasciati la nostra vita alle spalle». La vita di prima, prima ancora del disco di debutto «Happiness» che ha venduto due milioni di copie, era quella di due ragazzi di Manchester che le provano tutte pur di sfondare con la musica. Sussidio di disoccupazione e vestiti ricercati per non sentirsi tagliati fuori. All'ennesimo progetto fallito, Theo e Adam si guardano in faccia, prendono un volo per Verona, si fermano per qualche giorno in Italia e al ritorno decidono di provarci in due. «Quella è stata un'esperienza catalizzatrice, è stato l'inizio degli Hurts come li conosciamo oggi», ricorda Hutchcraft.
BAGGIO - L'Italia non è stata solo quella vacanza. «Da voi c'è un vastissimo panoram di musica elettronica. A metà anni 90 i produttori e i musicisti italiani di musica elettronica dominavano le classifiche in Inghilterra. Mi ricordo i Savage, i Livin' Joy, Corona... ho una lista lunghissima». E se, prendendo spunto dal titolo di una delle nove canzoni («Somebody to Die For»), chiedi a loro per chi sarebbero disposti a dare la vita, divertiti rispondono: «Roberto Baggio - scherza Adam -. Era il mio eroe quand'ero piccolo. Soprattutto per la pettinatura. E poi perché ha sbagliato il rigore per la nazionale italiana ai Mondiali del '94». A proposito di capelli, il loro taglio è uno degli argomenti più discussi quando si parla degli Hurts. Il riferimento è agli anni 80, anzi alle citazioni degli anni 40 che si facevano allora. «A me sembra di avere la pettinatura più normale della storia, molto semplice, si mette e si toglie, tipo casco», scherza Theo. Fra i dischi della loro vita citano Sinead O' Connor e Nine Inch Nails, ma i sintetizzatori e l'elettronica degli Eighties tornano prepotentemente nella loro musica. «Amiamo molto band come Tears for Fears, Depeche Mode e Japan, ma la loro influenza si sente soprattutto nel primo disco. Quella è stata un'epoca di grande integrità e originalità nel mondo della musica, perché ci sono stati enormi sviluppi tecnologici. Si sente che c'era il desiderio di fare musica pop, purché fosse musica pop unica».
http://video.corriere.it/arriva-exile-nuovo-album-hurts/e622fea2-8811-11e2-ab53-591d55218f48

Tuesday, March 12, 2013

OFF THE RECORDS - Da oggi in vendita "Exile" degli Hurts. Concerto a Milano il 25 marzo

(ANSA) - ROMA, 12 MAR - Un desiderio che si e' trasformato in realta' quello degli Hurts, duo di musica elettronica di Manchester. Theo Hutchcraft e Adam Anderson da sognatori in fila per il sussidio di disoccupazione, si sono trasformati in autentiche popstar: Exile e' il loro secondo album, da oggi nei negozi. L'album d'esordio Happiness li ha fatti diventare la band emergente che piu' velocemente ha venduto nel Regno Unito nel 2010. E il 25 marzo saranno a Milano (Magazzini Generali) per presentare il nuovo cd.    Exile verra' pubblicato in due versioni: la standard con 12 brani e la deluxe che conterra' 14 tracce e un dvd con spezzoni di concerti, interviste al gruppo, backstage e incontri con i loro fan in giro per l'Europa. Il primo singolo tratto da Exile e' Miracle, caratterizzata da un riff che mantiene la potenza melodica che ci si aspetta da un brano degli Hurts. L'album contiene anche sound molto diversi: Sandman dall'atmosfera chiaramente R'n'b, che Theo descrive come ''il tentativo di provare a fare un pezzo in stile Hudson Mohawke, ma in chiave pop'', Cupid o The Crow, uno dei suoi brani preferiti. Dice Adam: ''Non abbiamo mai composto una canzone con questa naturalezza, e penso si senta. Da quando gli Hurts sono nati, qualche anno fa, abbiamo sempre cercato di scrivere brani che avessero un forte impatto. The Crow e' una canzone piena di armonia''. ''L'unica cosa che volevamo fare, fin da quando abbiamo iniziato, era osare. Siamo stati coraggiosi'', conclude Theo.

Memories fade

"Memories fade but the scars still linger, I cannot grow, I cannot move, I cannot fell my age, The vice like grip of tension holds me fast, Engulfed by you, What can I do, When history’s my cage... Look foward to a future in the past".