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Monday, January 11, 2016

OFF THE RECORDS - "Blackstar", il testamento di Bowie

(ANSA) - MILANO, 11 GEN - David Bowie ci ha lasciato due giorni dopo il suo 69/o compleanno, appena in tempo per salutare il suo pubblico con un disco che e' il testamento creativo di uno dei piu' grandi e indiscussi geni della musica popolare contemporanea. Alla luce della notizia che stamani ha scosso il mondo, 'Blackstar' sembra contenere diversi presagi della fine, provocata da un cancro che ha afflitto gli ultimi 18 mesi della sua vita. In questo senso l'immagine di un sole nero, listato a lutto, risulta evocativa non meno della scelta grafica di scomporre le lettere del suo cognome d'arte (Jones, all'anagrafe). Sulla copertina del disco, infatti, la scritta 'Bowie' e' stata trasformata in un criptico cartiglio di simboli alfabetici realizzati con frammenti di una stella, come il messaggio di un prossimo ritorno alle stelle, quelle stesse da cui sembrava provenire il suo Starman. Ancora piu' significative le parole di 'Lazarus', un brano che non a caso da' il titolo allo spettacolo di Broadway con il quale Bowie ha voluto chiudere la storia dell'uomo che cadde sulla Terra, raccontata nel romanzo di Walter Tevis e nell'omonimo film del 1976 da lui interpretato: l'alieno abbandona la superficie planetaria, torna a volare e canta "Guarda su, sono in paradiso... In questo modo e in nessun altro sai che saro' libero, proprio come quel passero azzurro: non pensi che mi si addica?". Lo stesso si puo' dire del videoclip della stessa 'Lazarus', pubblicato appena 4 giorni fa, in cui il cantautore pare levitare da un letto d'ospedale.  "Ha fatto 'Blackstar' per noi, un dono d'addio", dice oggi Tony Visconti, storico produttore di Bowie dai tempi di Space Oddity. "Ha sempre fatto quello che ha voluto. E l'ha fatto a modo suo e nel modo migliore - scrive su Facebook -. La sua morte e' stata come la sua vita, un'opera d'arte. Sapevo da un anno che doveva andare cosi'. Ma comunque, non ero preparato per questo. Era un uomo straordinario, pieno d'amore e vita. Sara' sempre con noi. Per il momento, e' giusto piangere".  'Blackstar' non e' pero' solo una raccolta di presagi di un Duca Bianco trasformatosi in crooner oscuro, ma soprattutto il suo testamento musicale e culturale: la scelta di allontanarsi definitivamente dal rock rende questo 25/o e ultimo album una nuova e tristemente finale tappa della lotta alle convenzioni del pop che Bowie ha affrontato almeno fin dal 1969, sfidando i confini con le arti e i generi per modellare una poesia sonora sempre sorprendente. Ma l'album, ultima creazione realizzata nei mesi della malattia, lancia anche un messaggio piu' profondo: se negli anni '70 la sua professione di ambiguita' sessuale ha aperto a un nuovo ideale di tolleranza e uguaglianza, suggellato da creazioni musicali allo stesso tempo raffinate e popolari come l'iconico Ziggy Stardust, cosi' quest'ultimo azzardo jazz sperimentale sembra consegnare alla storia il messaggio che i mali anche piu' gravi e mortali non impediscono all'essere umano di creare. Dopo aver contribuito a smantellare i pregiudizi sulla sessualita', cosi', il testamento di Bowie reca in se' la fine dello stigma sociale che colpisce i malati, non piu' da vedere come elementi indifesi, un peso della societa' civile, ma portatori di diritti e idee, capaci fino all'ultimo di produrre come e meglio di quando la salute li assisteva: lo dimostra una vena creativa ricca, e forse ancora di piu' l'energia della interpretazioni, dove una voce forte riesce a esprimersi con credibilita' in un registro meno familiare all'artista e il jazz non e' la scusa per abbassare ritmi e volumi ma piuttosto il contrario. In questo senso un'ultima rivoluzione del costume, dopo aver attraversato i decenni come icona non solo di stile, potrebbe essere la vera eredita' del Duca Bianco.

NEWS WAVE - Ciao Bowie! L'uomo che cadde sulla Terra è tornato tra le stelle...

(ANSA) - ROMA, 11 GEN - L'uomo che cadde sulla Terra e che molte volte aveva cambiato il corso del rock se n'e' andato due giorni dopo il suo 69mo compleanno e l'uscita del suo ultimo album, Blackstar, un lavoro di una profondita' sconosciuta al rock contemporaneo, consegnando alla storia la sua ultima incarnazione: quella del video di Lazarus, dove e' l'amico di Gesu' che avvolto da bende risorge dalla morte con le movenze meccaniche di un balletto espressionista. David Robert Jones, il nome con cui era registrato all'anagrafe di Londra, e' stato uno dei piu' grandi performer di sempre, senza discussione una delle personalita' piu' influenti della cultura popolare degli ultimi 50 anni, un simbolo di una creativita' costantemente spinta oltre le convenzioni. Una carriera cominciata negli anni '60 animata, fin dai primi passi, dalla precisa volonta' di ritagliarsi un suo spazio ben definito in un ambiente, la scena inglese, affollato di nomi come Beatles, Rolling Stones, Who, Pink Floyd. All'epoca dell'uscita, la fine degli anni '60, i suoi primi album, destinati poi a essere considerati dei capolavori, non ebbero l'accoglienza desiderata: Space Oddity, The Man Who Sold The World e Hunky Dory, che si muovevano tra atmosfere acustiche, visioni progressive, durezze rock, riferimenti espliciti a Warhol e ai Velvet Underground, aprivano la strada a un modo nuovo di concepire il rock. La vera esplosione a livello popolare coincide con la nascita della prima storica incarnazione di Bowie, Ziggy Stardust, un alieno con gli stivali rossi dalla zeppe altissime, i capelli arancioni, e un'esibita, e per l'epoca rivoluzionaria, ambiguita' sessuale. Spinto dalla sua ammirazione per Lou Reed e Iggy Pop, mettendo a frutto la sua esperienza con Lindsay Kemp, non solo creo' uno dei suoi piu' celebri alter ego ma uno degli album piu' influenti e di maggior successo della sua carriera, The Rise and Fall of Ziggy Stardust and The Spiders From Mars, dove ci sono canzoni come Starman, Suffragette City, Rock'n'Roll Suicide. Il successo fu clamoroso, segno' l'esplosione del Glam Rock, gli apri' le porte dell'America e mise Bowie al centro della scena. Ziggy divento' talmente popolare che gia' nel 1973 il suo creatore decise di lasciarlo scomparire con il leggendario concerto all'Hammersmith di Londra. Gia' il successivo Aladdin Sane, che contiene classici come The Jean Genie, Changes, comincia a manifestare il desiderio di cambiare orizzonti musicali. Con Pin Ups, un album di cover e il successivo Diamond Dog, un concept album ispirato a 1984 di George Orwell e Ragazzi Selvaggi di William Burroughs e costruito attorno alla figura di Halloween Jack, si chiude il periodo di formazione e l'esperienza piu' direttamente legata al suono Glam. Il cambiamento definitivo avviene con Young Americans in cui diventa manifesta la passione per la Black Music: il suono diventa funky, molto piu' pop. Nel 1976, mentre l'uso smodato di cocaina va di pari passo con lo studio dell'occultismo, ispirato dal personaggio interpretato nel film L'uomo che cadde sulla terra di Nicolas Roeg, Bowie fa nascere un altro celeberrimo alter ego, il Duca Bianco, la figura che e' al centro di Station to Station, l'album che fa da punto di passaggio tra il funky pop di Young Americans e le atmosfere della trilogia berlinese. Low, Heroes, (l'unico dei tre registrato effettivamente a Berlino) e Lodger sono tre titoli profondamente influenzati dalla nascente scena elettronica tedesca (Kraftwerk, Tangerine Dream) e realizzati con la collaborazione di Brian Eno, dischi di enorme importanza per l'influenza avuta sulla musica degli anni a venire e la dimostrazione di un coraggio creativo fuori dal comune. Con Scary Monster comincia un altro periodo della carriera di David Bowie che con Let's Dance, prodotto da Nile Rodgers degli Chic, raggiunge il culmine del suo successo internazionale svoltando verso atmosfere piu' apertamente dance. Il clamoroso successo fini' per mettere in crisi l'ex Ziggy Stardust che prima produsse tre album non altezza delle sue opere precedenti e poi si concesse la pausa, commercialmente disastrosa, hard rock quasi punk dei Thin Machine. C'e' voluto qualche anno prima che uscissero nel '93 Black Tie White Noise e il sofferto The Buddha of Suburbia. In realta' neanche la reunion con Brian Eno per 1.Outside ha rivitalizzato la sua carriera discografica che, anche per motivi di salute, si e' fatta sempre meno fitta di impegni. Nel 2013, dopo 10 anni di silenzio, era uscito The Next Day, due giorni fa l'ultimo capolavoro, Black Star, prodotto dall'amico di sempre Tony Visconti e suonato da alcuni dei migliori musicisti della nuova scena jazz americana. Una sorta di testamento musicale che segna l'uscita di scena di un personaggio che ha saputo cambiare a fondo la musica e il modo di essere artista. La passione per il musical (a Broadway sta andando in scena il suo Lazarus), le esperienze da attore che comprendono Furyo come Zoolander, la lunga stagione dell'ambiguita' e della trasgressione e la maturita' con il
solidissimo matrimonio con Iman e la geniale intuizione finanziaria (che gli frutto' una cifra altissima) di quotarsi in Borsa con i Bowie Bond, l'addio ai concerti (aveva avuto un infarto), l'ultima fase della vita passata in volontario ritiro segnata anche dall'accoglienza trionfale della mostra allestita l'anno scorso al Victoria & Albert Museum di Londra e dedicata ai memorabilia della sua carriera anche come icona di stile. Sono solo alcuni dei passaggi della vita di uno di quei personaggi che appartengono alla categoria degli "one of a kind": ce n'e' uno solo. La sua e' la lezione preziosa di un'artista sempre pronto a cambiare le regole del gioco, a spingere all'estremo il desiderio di novita' e di un'individualita' creativa, lungo un percorso che ha generato mondi musicali sempre nuovi e che si e' chiuso con uno dei capitoli piu' belli di una vicenda umana e artistica che gia' da
tempo e' leggenda.

Friday, January 30, 2015

NEWS WAVE - Ciao Maurizio!

E' morto all'età di 72 anni a Varese Maurizio Arcieri, già nei New Dada poi fondatore dei Krisma: l'artista - riferisce il quotidiano online Varese News - è spirato ieri all'ospedale di Varese per ragioni al momento non rese note.

Protagonista del movimento beat italiano come co-fondatore dei New Dada, Arcieri debutta come solista nel 1967 con il nome d'arte di Maurizio, pubblicando - tra gli altri brani - la hit "5 minuti e poi". Nel 1976, a Londra, fonda con Christina Moser - che sarebbe rimasta poi sua compagna di vita fino alla fine - il duo Krisma. Dopo un soggiorno negli Stati Uniti, negli anni Ottanta, Arcieri tornò in Italia, dove lavorò come autore televisivo e produttore.

Wednesday, June 26, 2013

NEWS WAVE - RIP Alan Myers of DEVO

Former Devo drummer Alan Myers has died following a long bout with cancer, as Slicing Up Eyeballs points out.
Myers drummed for Devo between 1976 and 1986, during a time in which the band saw commercial success with the hit single “Whip It” and critically-acclaimed albums Q: Are We Not Men? A: We Are Devo!, Duty Now for the Future, Freedom of Choice, among others. News of Myers’ death was revealed by jazz musician Ralph Carney, a one-time bandmate of Myers and the uncle of Black Keys drummer Patrick Carney. Ralph Carney wrote on Facebook: “I just got some bad news. Alan Myers passed yesterday from cancer. He was Devo’s best drummer and one of the first people to teach me about jazz. I cry……….” Devo’s Gerald Casale remembered Myers on Twitter, writing, “In praise of Alan Myers, the most incredible drummer I had the privilege to play with for 10 years. Losing him was like losing an arm. RIP!! I begged him not to quit Devo. He could not tolerate being replaced by the Fairlight and autocratic machine music. I agreed. Alan, you were the best – a human metronome and then some. A once in a lifetime find thanks to Bob Mothersbaugh. U were born to drum Devo!” Acclaimed session drummer Josh Freese told SPIN in 2010 that Myers inspired him to become a drummer. He tweeted tonight: “RIP Alan Myers. 1 of my all time favs. An underrated/brilliant drummer. Such an honor playing his parts w/Devo. Godspeed Human Metronome.” Watch Myers behind the kit with Devo:

Monday, April 15, 2013

NEWS WAVE - Echo about Ian McCulloch: he wrote Tribute Song over David Bowie Death Rumour


The British rocker Ian McCulloch (Echo & The Bunnymen) wrote a track called "Me and David Bowie" around 18 months ago when he heard a story suggesting the Heroes hitmaker was seriously ill, and MCCulloch couldn't believe it when the reclusive star shocked the world by releasing new music earlier this year (13).
He says, "I came up with that song around a year and a half ago when there were all these rumours flying around that he was on his last legs... We don't hear anything from Bowie for years, then I write that song and all of a sudden there's a new album and an exhibition at the V&A (London's Victoria & Albert museum). F**king skinny b**tard!".
Bowie made a surprise comeback in January (13) when he released his first new music in a decade, a single called Where Are We Now, which was followed by an album, A New Day, in March (13).

Thursday, April 19, 2012

NEWS WAVE - RIP Greg Ham (Men at Work)

By Kristen Gelineau, The Associated Press
SYDNEY -- Greg Ham, a musician with the iconic Australian band Men at Work, was found dead in his Melbourne home on Thursday, Australian reports said.
Victoria state police confirmed that the deceased was the 58-year-old resident of the house but did not identify him by name, in keeping with local practice. Ham was 58 and neighbors said he was the lone occupant of the house.
Two concerned friends who had not heard from Ham in some time found the body after going to check on him, police said, declining to release any details on how Ham died or if the circumstances were suspicious.
"There are a number of unexplained aspects to it which has caused our attendance here today, and we're assisting the local detectives to determine what has occurred," Detective Senior Sergeant Shane O'Connell told reporters.
Newspapers including The Australian and The Sydney Morning Herald reported that Ham had died.
Men at Work frontman Colin Hay issued a statement expressing a deep love for his longtime friend, whom he met in 1972 when they were seniors in high school. Hay recalled decades of shared experiences with Ham — from appearing on "Saturday Night Live," to flying through dust storms over the Grand Canyon, to getting lost in the rural Australian countryside.
"We played in a band and conquered the world together," Hay said. "I love him very much. He's a beautiful man. The saxophone solo on 'Who Can It Be Now' was the rehearsal take. We kept it, that was the one. He's here forever."
Ham was perhaps best known for playing the famous flute riff in the band's smash 1980s hit. But the beloved tune came under intense scrutiny in recent years after the band was accused of stealing the catchy riff from the children's campfire song "Kookaburra Sits in the Old Gum Tree." The publisher of "Kookaburra" sued Men at Work, and in 2010 a judge ruled the band had copied the melody. The group was ordered to hand over a portion of its royalties.
Ham later said the controversy had left him devastated, and he worried it would tarnish his legacy.
"It has destroyed so much of my song," he told Melbourne's The Age newspaper after the court ruling. "It will be the way the song is remembered, and I hate that. I'm terribly disappointed that that's the way I'm going to be remembered — for copying something."
On Thursday, neighbor John Nassar praised Ham, whom he had known for about 30 years.
"He was a lovely human being, never judgmental about anyone," Nassar told reporters. "He was a very friendly human being."
Ham also played the saxophone and keyboards, and more recently worked as a guitar teacher.
"Down Under" and the album it was on, "Business As Usual," topped the Australian, American and British charts in early 1983. The song remains an unofficial anthem for Australia and was ranked fourth in a 2001 music industry survey of the best Australian songs. Men at Work won the 1983 Grammy Award for Best New Artist.
Australian rock historian Glenn Baker, who was Australian editor of Billboard magazine when Men At Work was at its peak touring the world, recalled Ham as bursting with energy during the band's glory days.
"When they came back (from tour), it was generally Greg who I would interview because he'd tell the best stories and he was effervescent, energetic, good fun, good-humored and good-natured," Baker said. "He was having a great time."

-- Associated Press writer Rod McGuirk in Canberra, Australia, contributed to this report.

Memories fade

"Memories fade but the scars still linger, I cannot grow, I cannot move, I cannot fell my age, The vice like grip of tension holds me fast, Engulfed by you, What can I do, When history’s my cage... Look foward to a future in the past".